CENNI STORICI

"Mentha" era una ninfa amata da Plutone che fu trasformata in pianta profumata perchè sua moglie, gelosa, era intervenuta con decisione. Gli Ebrei la spargevano sui pavimenti delle sinagoghe, l'uso venne ripreso secoli dopo in Italia per le chiese, dove era chiamata "erba di Santa Maria". La menta è simbolo di ospitalità e sotto questo aspetto è citata dal poema latino Ovidio che narrò la favola di due contadini, Filemone, Bauci, che strofinarono con la menta la tavola di servizio prima di dar da mangiare agli ospiti divini, Giove e Mercurio. Il bottanico inglese John Gerard nel 1597 amplia l'argomento e riferisce che si usava spargerla nei luoghi di divertimento e riposo, dove si facevano feste e banchetti. I Romani  aromatizzavano con la menta anche  vini e sale. Tuttavia,  quando le  donne dedite al vino erano minacciate di morte, le bevetrici segrete mascheravano il loro alito masticando una pasta di menta e miele. In Giappone, il rinfrescante e ristoratore profumo della menta era talmente apprezzato che la gente si adorava  di sfere  preziose riempite di foglie.