a Firenze...
Firenze fu uno dei centri di sviluppo della Alchimia Rinascimentale
proprio in quanto Cosimo I° dei Medici (1517-1574) fece tradurre e
diffuse prima in latino e poi in volgare il "Corpus Alchemico" di Ermete
Trimegisto.
Cosimo dei Medici volle cosi’ importare a Firenze una nuova
cultura in modo da rendere libera la Toscana dalle influenze del potere
temporale dei Papi e quindi fu mecenate del rifiorire di una nuova
cultura rinascimentale che ebbe origine da un processo di integrazione
della antichissima cultura alchemica con la emergente capacita'
produttiva artigianale fiorentina nella fusione dei metalli, nella
preparazione e la fissazione dei coloranti per le stoffe e gli arazzi e
nella preparazione dei medicamenti in farmacia da parte della potente
corporazione fiorentina degli "speziali".
L' alchimia fu vista dal
casato dei Medici come una una cultura globale e quindi piu' adatta a
salvare il mondo perfezionandone la sua natura, ivi compresa quella
umana, con una finalita' non limitata alla salvezza dell' uomo, come
richiedeva la tradizionale impostazione culturale dell’ alchimia di
indole mistica; in tal senso la riscoperta della alchimia ermetica fu
considerata a Firenze una utile componente di un processo di
rinnovamento culturale che capace di superare il medio-evo.
Il risultato piu' evidente di un tale processo di integrazione
culturale, tra alchimia ermetica e "arti e mestieri" del rinascimento,
fu infatti quello di iniziare a mettere in dubbio l' utilita' delle
concezioni aristoteliche, che avevano rappresentato la cultura
scientifica dominante nel medioevo, la quale si era perfettamente
integrata nella tradizione cristiana ufficialmente accettata dalla
Chiesa di Roma.
Con il Rinascimento Fiorentino inizia una riflessione quanto mai
prammatica sul concetto di "trasmutazione in oro", che con ogni evidenza
fino ad allora era risultato impossibile da sperimentare. Anziche’
ritenere colpevoli le conoscenze raggiunte, intelligenze del calibro di
Leonardo Da Vinci (1452-1519), iniziarono a ritenere impossibile, il
fatto che, le deboli forse messe in giuoco dal fuoco, quale agente di
trasformazione, potessero condurre al raggiungimento di un puro stato di
"nigredo", capace di disciogliere qualsiasi sostanza e raggiungere lo
stadio di "materia prima", in quanto solo tale stato di perfezionamento
della fase iniziale delle traformazioni, avrebbe permesso di
ricombinare la materia e raggiungere effettivamente la "trasmutazione"
qualitativa degli elementi in oro.
Piuttosto che approfondire tali critiche, che in seguito condussero a
nuove forme di pensiero ed al recupero della teoria Atomistica ad
iniziare dal libro di Robert Boyle (edito nel 1661), nella Firenze
Medicea fu vincente la prassi delle Arti e Mestieri che, con Vannoccio
Biringuccio - ( scrittore del Libro "De La Pirotechnia" -Siena 1540)
,
Benvenuto Cellini e molti altri, favorirono in Toscana la crescita il
Rinascimento Italiano creando una scuola di artigiani ed artisti famosi
nel saper adoperare l’ arte del fuoco per fabbricare vetri, fondere
metalli, produrre nuovi coloranti, sperimentare nuovi medicamenti ....
rifacendosi e sviluppando gli insegnamenti della piu’ antica Alchimia
metallurgica.
Riflessioni conclusive
Facendo questo breve escursione storica sulle concezioni alchemiche,
possiamo considerare che l’ Alchimia propone ancora un modello
concettuale diverso dal pensiero della scienza, non riduttivo e di
indole globale, che concerne la interazione fra gli esseri umani e la
realtà materiale cosi’ come il rapporto tra arte produzione artificiale
e la natura, che per secoli ha proposto una sua presenza culturale
costante, e che anche oggi in relazione ai temi dell’ ambiente e della
salute del corpo e della mente dell’ uomo, puo’ ancora servire da
stimolo per i pensatori e scienziati della post-modernità.
Bisogna infatti considerare sul fatto che la scienza contemporanea e’
riuscita veramente a trasformare in oro alcuni metalli, agendo a
livello delle forze nucleari, e pertanto possiamo capire come le antiche
intuizioni, indubbiamente rilette ed aggiornate alla luce delle
conoscenze moderne, non siano state completamente assurde. Possiamo
inoltre riflettere sul rapporto tra qualita’ e quantita, (oggigiorno
cosi’ importante per uno sviluppo che rispetti la natura), che la
millenaria cultura Alchemica ha distinto senza separare tali concezioni,
mentre la scienza meccanica moderna ha ridotto il suo interesse verso le
sole quantita’ misurabili.
Questo atteggiamento scientifico e culturale proprio dell’ epoca
contemporanea, conduce ad accettare sensa riflettervi a suffucienza.