Evoluzione


Numerose sono le prove paleontologiche che dimostrano l' evoluzione degli organismi. La ricostruzione dell' albero genealogico di un organismo, avviene attraverso lo studio comparato dei suoi resti con quelli di altri organismi. Uno degli alberi meglio noti è quello dei cavalli. La storia, qui molto concisa, comincia circa 60 milioni di anni fa, nell'Eocene, quando compare Eohippus, un minuscolo equide alto appena 60 centimetri che abitava nei boschi, caratterizzato da arti anteriori con 4 dita e arti posteriori con 3 dita. Nell'Oligocene, 40 milioni di anni fa, visse Mesohippus, un pò più alto, ma con gli arti con sole tre dita, delle quali quelle laterali piuttosto ridotte. Segue Merychippus, comparso durante il Miocene, 20 milioni di anni fa, caratterizzato da dimensioni ancora maggiori e da arti con le dita laterali estremamente ridotte, che fu il primo equide ad abbandonare i boschi per le praterie. Quindi nel Pliocene, 5 milioni di anni fa, compare Pliohippus, un cavallo molto simile a quello attuale, monodattilo. Infine nel Pleistocene, compare Equus cioè il cavallo di oggi. Indietro