Correre ai ripari, ripartire dalla Natura
E’ davvero inevitabile che le nostre città si spopolino, e che i ragazzi non possano più tornare a giocare nelle nostre - anche loro - strade?
Può darsi che per una certa parte dei cittadini ormai sia così. E’ troppo tardi, per loro, porsi questo problema. Onestamente essi sono così assuefatti alla situazione esistente, che, pur lamentandosi, non sono capaci di pensarne un’altra e tirano avanti con rancore. Ma certo non possiamo accettare che sia troppo tardi per la parte più giovane della popolazione. Almeno loro devono avere le occasioni di riflettere e di tentare. In fondo mandiamo i giovani a Scuola, non per il consunto rituale di zainetti, libri inutili, docenti stanchi, persistenti errori di ortografia, ma perchè nuovi cittadini si preparino ad affrontare i delicati equilibri del mondo di domani, con mente agile e aperta, facendo tesoro della storia e degli errori del passato, capaci di esprimere idee nuove e personali. Persone capaci di un progetto.
O la speranza sarà anche per loro una parola impronunciabile?
Indietro