LA CENTRALE MONTEMARTINI
I MAGAZZINI GENERALI
I MERCATI GENERALI
La vecchia Centrale Montemartini, situata sulla sponda sinistra del Tevere, sulla via Ostiense di fronte ai Mercati Generali, fu inaugurata da Re Vittorio Emanuele III il 30 giugno del 1912. Si tratta della prima Centrale termoelettrica pubblica realizzata a Roma. La storia della sua costruzione, i cui lavori iniziarono nel febbraio 1911, va di pari passo con la storia dell’Azienda che nasce, a seguito di referendum popolare voluto dall’allora Sindaco di Roma Ernesto Nathan, nel 1909. L’impianto, che dal 1913 porta il nome dell’Assessore al Tecnologico dell’epoca Giovanni Montemartini, fu progettata dall'ing. Puccioni. Nei primi quattro anni di esercizio, in attesa della costruzione degli impianti idroelettrici di Castelmadama, la Centrale servì ad alimentare la rete d’illuminazione pubblica della città e quella dell’utenza privata (nel primo anno furono 1152 gli allacci effettuati).
Il suo funzionamento durò per molti anni. Poi, con l’entrata in esercizio di nuovi impianti e con lo straordinario sviluppo dei consumi, la completa assenza di automatismi e i conseguenti aumenti dei costi di manutenzione resero antieconomica la gestione della Centrale. Nel 1963 iniziò il suo declino. Parte di essa cessò di funzionare e pochi anni dopo anche il resto sospese le attività. Tra il 1972 e il 1975 furono installati, accanto alla vecchia Centrale, tre apparati a turbogas, ad elevato grado di automazione e di immediato azionamento, per potenza complessiva di 75.000 kW, ancora funzionanti.
Oggi lo stabile in cui era inserito l’impianto è stato recuperato. Nel 1989 un minuzioso lavoro di restauro lo ha trasformato in un Centro Multimediale in grado di ospitare convegni, spettacoli e mostre. Un suggestivo esempio di archeologia industriale realizzato grazie alla conservazione di due colossali motori diesel e di una delle tre originarie caldaie. Il Centro, al momento, è suddiviso in tre grandi spazi: la Sala Caldaie e la Sala Macchine al primo piano e la Sala Colonne al piano terra.
Il primo è un ampio salone rettangolare di circa 1000 mq che ha uno dei lati minori coperto, dal pavimento al soffitto, da una grande caldaia. Oggi questa sala viene spesso utilizzata per convegni o rappresentazioni teatrali ed è in grado di ospitare dalle 300 alle 400 persone.
Lo spazio accanto è costituito dalla Sala Macchine dove sono posizionati, interamente restaurati, due mastodontici motori diesel a due tempi, a dieci cilindri, e della potenza di 7.500 hp cadauno, che la Franco Tosi di Legnano costruì e installò nel 1933, identici a quelli che per uso navale furono montati sul transatlantico Rex.
Il grande salone sottostante la Sala Caldaie prende il nome di Sala Colonne per le numerose file di pilastri in cemento armato montati per sostenere le tre sovrastanti caldaie. La frammentazione dello spazio ne favorisce l’uso soprattutto per mostre d’arte.
Realizzati intorno al 1915 su progetto dell'arch. Tullio Passarelli questi edifici costituivano il terminale del Porto Fluviale ed il fulcro di tutta l'area industriale dell'Ostiense. Sono costituiti da due coppie di capannoni in blocchi di tufo e mattoni, dai quali fuoriescono le poderose strutture metalliche dei carri-ponte che si protendono verso il Tevere.
Dall'abbandono, iniziato nel 1945, questa grande struttura è recentemente risorta grazie al restauro, non del tutto ultimato, che lo ha trasformato in sede dell'Istituto Sicurezza Antincendi, cioè Centro polifunzionale di addestramento per i Vigili del Fuoco. I grandi corpi di fabbrica, congiunti con lunghe gallerie in vetro, ospitano ambienti di studio e di addestramento, servizi ricreativi (bar, sale di lettura e sale giochi), una sala convegni per 320 posti, camere per 270 posti letto e foresteria con 12 camere. Gli edifici minori sono destinati a servizi tecnologici e sportivi. Un piccolo museo rammenterà le antiche funzioni del sito.
Un buon esempio di recupero ad una destinazione pubblica.
Ancora funzionante, anche se con limiti e disagi per il traffico della via Ostiense, questa struttura è destinata, dopo ottanta anni di onorato servizio, ad una prossima dismissione. I nuovi Mercati Generali sorgeranno oltre il Raccordo Anulare sulla via Tiburtina.
L'attuale struttura dell'Ostiense sorse nel 1922, quando furono trasferiti dal centro storico il Mercato delle Erbe all'Esquilino (nell'area attualmente occupata dall'I.T.I.S. "Galilei") ed il Mercato del Pesce al Portico d'Ottavia. Rappresentò uno dei primi esempi di "Città annonaria" nata per soddisfare le esigenze di 600.000 abitanti, ben lontane da quelle degli attuali 4 milioni di romani. Oltre alle funzioni commerciali, gli edifici includono apparati frigoriferi e di immagazzinamento, uffici annonari e bancari.
Le carenze funzionali si sovrappongono al peso che i Mercati Generali esercitano sul traffico di una zona ormai satura.
Il progetto d'area dell'Ostiense prevede un recupero degli edifici più importanti, integrati con altri di nuova costruzione, destinati alla III Università.
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