Orson Welles, che tuttora rappresenta il livello massimo di declinazione del possibile cinematografico, ci sembra la chiave migliore per accedere ad un universo parallelo di un altro 'possibile': quello delle differenti forme che il cinema può assumere attraverso le diverse tecnologie dell'immagine.
Pensando al cinema di Welles, ai suoi labirinti, ai rinvii, al gioco di specchi e di scatole cinesi, abbiamo voluto proporre su Internet, nell'ambito di Cinethes, il sito italiano dedicato al cinema, una navigazione tra i suoi film, tra scritti e riflessioni di critici, collaboratori, amici del grande regista.
Welles un po' come il custode del Grande Portone creato dai mille spilli di Alexeieff per Joseph K ne "Il Processo", dove, appena oltre la soglia, puoi essere al punto di partenza, oppure esserti spinto troppo in là.
Sulla grande rete delle informazioni non si sa mai cosa può apparire nella casella successiva.
Chi naviga verso i siti del cinema è il più recente pronipote degli spettatori dei Lumiére in Boulevard Des Capucines nel 1895. Ma attenzione la consultazione ha un tempo massimo, come quella degli archivi di Charles Foster Kane. Buona navigazione.
"Il Cinema di Welles" a cura del CARL - Centro Audiovisivo della Regione Lazio