Una realtà separata di Graziella Lattanzi e Francesco Franci
su: "Incantesimo napoletano" |
Per i non-napoletani
Napoli è una "realtà separata". Un mondo a sé
con regole scritte e non scritte diverse, diverso scorrere del tempo,
più lento... più veloce. Un mondo parallelo con una propria
logica, una propria (raffinatissima) filosofia, un peculiare ed unico
senso del sacro, senso dell'humor, senso della morte. E' infatti strabiliante
come la cultura napoletana sappia far entrare gli "altri" nel
prorio mondo attraverso i racconti, le commedie, i film. Storie universali
ma "strettamente" napoletane. Un paradosso ovviamente risolvibile
solo nelle "realtà separate". La storia ? E'
semplice: un incantesimo, e le conseguenze che esso comporta. Se in questa
realtà separata si insinua, subdolamente, maledettamente, un elemento
dell'altra realtà non si sa quello che può succedere. Una
bambina, napoletanissima, membro di una famiglia napoletana "integralista"
(a detta degli autori) che parla milanese, ama le cose e i cibi milanesi,
apre un varco pericoloso, una breccia forse insanabile, una sorta di inquietante
"stargate" di passaggio tra i due mondi. |