Sonia Bergamasco

La logica sfumata del cuore

di Francesco Franci

 

Su "L'amore probabilmente" un film di Giuseppe Bertolucci - Agosto 2001

 

Girato in digitale e montato in post-produzione. Apparentemente un film hi-tech, sottoposto intimamente alle leggi sequenziali dei bit, alla logica binaria di 0 e 1.
E invece nulla di preciso, nulla di definito, netto, aristotelicamente logico. Niente "bene o male", buono o cattivo, chiaro o scuro, colorato o in bianco e nero, nessun aut-aut.
L'uso di telecamere diverse (professionali e amatoriali) danno immagini di "qualità" diversa, di grana diversa, di colori diversi, le sequenzialità temporali e/o spaziali non nette sfasano il ritmo narrativo, insomma non appartengono alla logica aristotelica ma alla cosi detta Logica Fuzzy.

La fuzzy logic è una nuova branca della logica matematica proposta inizialmente da Zadeh nel 1965 nel tentativo di costruire sia qualitativamente che quantitativamente una struttura concettuale per il trattamento sistematico, matematico, dell'imprecisione e dell'incertezza.
E' la logica delle sfumature (fuzzy), delle infinite gradazioni di colore o di sentimento che ci sono tra il bianco e il nero, tra 0 e 1.

Queta è la "trama", l'ordito del bellissimo film di Giuseppe Bertolucci.
Il teatro, la rappresentazione, il cinema, il backstage, la finzione, il realismo vengono usati per dare voce al cuore, a "l'anima".
E il cuore non ha una voce chiara, ma si esprime con le ombre, con le sfumature, con le asincronie, con il dubbio e l'incertezza, e con tutte le tonalità che ci sono tra il riso e le lacrime, la tenerezza e la perfidia.

"Menzogna, verità, illusione, tre momenti della vita, tre frammenti che raccontano una storia, tre accordi musicali per modulare la nostra piccola sinfonia" scrive l'autore. La musica, che Leibniz pone tra gli archetipi della matematica, è per definizione fuzzy, logica della variabilità.

Ascoltare, leggere, guardare, sognare si mescolano come i colori nelle aspettativa del cuore. Questo cinema che fa vedere il cinema, che mischia le carte, che confonde sapientemente le persone con le "personae", alla fine, inaspettatamente, ti commuove, con la sua logica sfumata del cuore.

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