MR ARKADIN
(Rapporto confidenziale, 1954-55)
Regia : Orson Welles;
sceneggiatura e dialoghi : Orson Welles dal suo romanzo "Mr Arkadin";
fotografia : Jean Bourgoin;
scenografia : Orson Welles, con la collaborazione di Gil Parrondo, José Luis Pérez Espinosa, Francisco Prosper;
costumi : Orson Welles;
suono : Jacques Lebreton, Jacques Carrère;
musica : Paul Misraki;
montaggio : Renzo Lucidi (per la versione spagnola: Antonio Martinez);
aiuti registi : José Maria Ochoa, José Luis De La Serna, Isidoro Martinez Ferry.

Personaggi e interpreti : Orson Welles (Gregory Arkadin), Paola Mori (Raina Arkadin), Robert Arden (Guy Van Stratten), Akim Tamiroff (Jacob Zouk), Michael Redgrave (Burgomil Trebitsch), Patricia Medina (Mily), Mischa Auer (la donna delle pulci), Katina Paxinou (Sophie Radzineicky; Irene Lopez nella versione spagnola), Jack Watling (il marchese di Rutleigh), Grégoire Aslan (Bracco), Peter Van Eych (Tadeus), Suzanne Flon (la baronessa Nagel; Amparo Rivelles nella versione spagnola), Tamara Shane (la donna biona dell'appartamento), Frederic O'Brady (Oskar), Gordon Heath (il pianista), con Gert Froebe, Terence Langdon e la voce di Orson Welles (il narratore).

Produzione : Spagna-Francia, A Mercury Production, Film Organisation S.A. - Filmorsa (Parigi), Cervantes Films Organisation - Sevilla Studios (Madrid);
produttore esecutivo : Louis Dolivet;
direttore di produzione : Michel J. Boisrond, Juan Solòrzano Pinares;
riprese : Studios de Sevilla (Spagna) ed esterni in Francia, Spagna, Italia, Germania;
prime : marzo 1955 (Madrid), agosto 1955 (Londra), giugno 1956 (Parigi);
durata : 99 minuti.


NOTE AL FILM

"La versione di Mr Arkadin che è stata distribuita non è la mia. Solo l'inizio è come l'avevo voluto. Nel prosieguo del film ci sono ancora parecchie cose che restano del mio montaggio originario, soprattutto all'interno delle sequenze, ma la struttura è diversa, il mio soggetto era più complesso. In particolare, dovevano esserci più flash-back e, invece, al montaggio finale, li hanno tagliati via più che potevano. Hanno cercato, senza successo, di semplificare la storia. (...)
Io volevo fare un'opera nello spirito di Dickens, con dei personaggi così densi che sembrassero archetipi ... un po' come nei romanzi del XIX secolo. Io pensavo che questo avrebbe permesso di fare un film molto popolare, un film commerciale amato da tutti. E invece... io ho paura di rivederlo.
E' terribile quello che mi hanno fatto. Mi hanno tolto il film dalle mani nel modo più brutale che si possa immaginare. Ed io sono rimasto amico di questa gente, ma questo non mi impedisce di pensare che mi hanno rapito un figlio.
(...) Bisognerebbe poter fare quello che è stato fatto per Touch of Evil e per Macbeth".
(Orson Welles, 1982)

"Quando l'uso delle videocassette sarà generalizzato e si guarderanno i film preferiti a casa propria, colui che possiederà una copia di Mr Arkadin sarà un uomo davvero fortunato".
(François Truffaut, 1978)

"E poi c'è lo stile, quel tono, quella magia inimitabile che ci afferra sin dai primi accordi della musica di Misraki. Le riprese dal basso, i grandangoli, quei primi piani deformati, sono - come dubitarne? - un marchio di fabbrica di valore così alto da ridicolizzare tutte le contraffazioni che ne sono state fatte. Eppure mai tali deformazioni, mai questo delirio, sono apparsi più appropriati e giustificati. La verità che si sbriciola tra le mani dell'investigatore, trasformandosi in polvere mortale, questi frammenti di un passato che crolla come un castello di sabbia, non potevano essere affrontati con violenza. Occorreva che se ne sottolineasse sia il peso schiacciante che l'inconsistenza. Welles possiede e inventa una meccanica di cui nessuno come lui conosce il funzionamento".
(Eric Rohmer, 1956)

"Quasi certamente abbiamo meno informazioni a proposito delle manipolazioni sul montaggio di Mr. Arkadin di quante ne abbiamo di qualsiasi altro lungometraggio di finzione di Welles distribuito durante la sua vita, ma abbiamo diversi testi a disposizione; per il nostro scopo, ben sette ...
Mettendo insieme queste sette versioni, non per questo, naturalmente, possiamo parlare di un definitivo Mr. Arkadin, ma almeno possiamo cercare di districarci un po' tra le evoluzioni che la storia e il film subirono nel tempo".
(Jonathan Rosenbaum, 1990)

"La mania di Welles per i travestimenti ed i nasi finti raggiunge qui dimensioni veramente ossessive, e diventa quasi il nucleo drammatico della vicenda, senza riuscire, come nel caso di Kane, a determinare un solido personaggio centrale. Arkadin è così paranoicamente ossessionato dal suo passato, che si nasconde dietro un barbone da teatro, e ingaggia un giovanotto poco perspicace (Robert Arden) perché lo aiuti a sterminare sistematicamente tutti coloro che possono sapere qualcosa delle vergognose origini della propria potenza finanziaria (la tratta delle bianche). Il film ricorda molto quei giochi di prestigio diabolicamente complicati e senza senso, in cui Welles ama ogni tanto prodursi in televisione".
(Joseph Mc Bride, 1977)

"Le riprese del film non sono mai state finite. Perché Orson non finiva mai un film. Lo comincia: fa un campo lungo, poi un primo piano, poi il primo piano non gli piace, e allora fa un mezzo primo piano, e via di seguito. Mr Arkadin ha continuato a girarlo anche quando il film era montato. Ricordo che dopo sei mesi che stavo lavorando a Parigi dissi al produttore, Monsieur Dolivet, che volevo tornare a Roma per festeggiare il Natale in famiglia. Quando il due gennaio mi ripresentai regolarmente in moviola, Orson non si fece vedere per diversi giorni. Alla fine Dolivet, rassegnatosi, mi chiese se me la sentivo di montarlo da solo. Così ho continuato fino alla fine. Finimmo il 13 aprile. Io devo avere ancora 5000 dollari. Orson se ne era andato perché non lo pagavano più. Dolivet gli dava un sigaro al giorno, un bell'Avana, ed era tutto quello che gli dava. E Welles andava avanti con un sigaro".
(Renzo Lucidi)


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